Startup: cos’è, significato e requisiti fondamentali
start up cos'è

Una startup cos’è? Cerchiamo di capirne il significato anche partendo dallo stesso termine, che è di derivazione prettamente anglosassone. Spesso sentiamo parlare di startup, ma una startup cos’è?

Il significato è anche cambiato nel corso del tempo, perché, se in passato con questo termine si indica soltanto una nuova impresa che operava in un settore innovativo e che ricercava nuove forme di business, oggi, per rispondere alla domanda “una startup cos’è?”, dovremmo rifarci ad un elemento che caratterizza queste aziende e che le norme stesse definiscono come scalabilità.

Vedremo nello specifico, attraverso questa guida che ti proponiamo, anche che cosa stabiliscono le leggi in termini di startup e che cosa vuol dire startup scalabile.

Che cosa vuol dire startup scalabile

Che cos’è una startup? Parlando di queste aziende particolarmente innovative e domandandoci una startup cos’è, abbiamo detto che necessariamente dobbiamo appellarci all’elemento della scalabilità. Una startup si definisce scalabile perché la sua attività è replicabile.

Proprio per questo motivo le sue dimensioni e il volume d’affari che essa muove possono raggiungere misure esponenziali. È molto importante tenere in considerazione questo elemento, perché così ne sappiamo di più sui requisiti che un’azienda dovrebbe avere per definirsi startup.

Se vogliamo entrare nei dettagli, andiamo a vedere specificamente quali sono tutti i requisiti che un’azienda dovrebbe avere quando ci chiediamo una startup cos’è.

I requisiti fondamentali di una startup

Non basta soltanto l’elemento della scalabilità per definire un’azienda innovativa operante in un dato settore. Infatti un altro componente essenziale di una startup è il fatto che questa azienda sia stata costruita da zero e che non abbia almeno cinque anni di attività.

La sede della startup può essere in Italia oppure in un altro Paese che appartiene all’Unione Europea. Quando parliamo di sede intendiamo quella principale. Tuttavia, si deve precisare che, anche se la sede principale si trova in un altro Paese europeo, è fondamentale che in Italia ci sia almeno una sede produttiva o una filiale.

C’è anche un valore economico che si deve considerare, infatti l’azienda in questione non deve sfiorare la soglia massima del valore annuo che corrisponde a cinque milioni di euro.

Le startup puntano anche sul valore tecnologico, soprattutto nei prodotti e nei servizi che esse mettono a disposizione.

Le caratteristiche innovative

Cos’è una startup innovativa? Quando parliamo di startup e ci domandiamo una startup cos’è, non possiamo fare a meno di considerare il suo forte contenuto innovativo. Ma che cosa si intende precisamente per innovatività? Ci sono anche da questo punto di vista dei criteri da tenere presenti.

Si può parlare infatti di startup e quindi di innovazione quando il 15% del valore ottenuto dalla relazione tra il fatturato e i costi sia dedicato ad attività di ricerca e di sviluppo.

Inoltre l’azienda in questione deve essere titolare o depositaria di un brevetto registrato. C’è poi un’altra componente fondamentale che definisce il carattere innovativo di una startup: i lavoratori devono essere composti da almeno un terzo di dottorandi o dottori di ricerca. Infine due terzi di soci o collaboratori devono essere in possesso di laurea magistrale.

Come costituire una startup

Ma cosa fare a livello pratico e quali passaggi burocratici comporta la costituzione di una startup innovativa? Innanzitutto, se la tua intenzione è quella di lanciarti in questo nuovo mondo del business, dovresti pensare a costituire preliminarmente una società di capitali.

Poi devi inviare la SCIA, che è la segnalazione certificata di inizio attività. Puoi fare questo attraverso la precisa procedura di comunicazione unica al registro delle imprese.

Devi poi presentare una richiesta anche in formato elettronico perché la tua impresa sia iscritta alla sezione speciale delle startup innovative.

Devi ricordarti di compilare il modello S5, all’interno del quale devono essere indicate le attività svolte, che comprendono anche la ricerca e lo sviluppo. Sullo stesso modello devono essere indicati i titoli di studio dei soci e dei collaboratori.

Occorre produrre anche un’autocertificazione a nome del legale rappresentante, per certificare il fatto che si è obbedito a tutti gli adempimenti richiesti. È molto importante tenere in considerazione che chi costituisce una startup può usufruire anche di alcune particolari agevolazioni.

Per esempio tra queste ci sono l’esonero dai diritti camerali e dalle imposte di bollo in relazione al registro delle imprese e la possibilità di estensione dei contratti a tempo determinato per i dipendenti.

A proposito dei contratti nello specifico bisogna sapere che questi ultimi, quando sono a tempo determinato, possono avere una durata massima di 36 mesi. I titolari della startup hanno anche, come altra misura agevolata, l’opportunità di remunerare il personale in modo flessibile, facendo sempre comunque riferimento ad un minimo tabellare prestabilito.

Chiunque decida di investire nel capitale della startup può beneficiare di una detrazione Irpef del 30%, fino al tetto massimo corrispondente alla cifra di un milione di euro. Chi vuole può anche procedere con la raccolta fondi tramite il crowdfunding, da condurre facendo riferimento ai portali specializzati su questo tipo di attività.

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